mercoledì 21 gennaio 2015

LA SONDA DAWN è IN ARRIVO




La sonda della NASA Dawn è ormai sulla dirittura di arrivo. Si trova infatti a una distanza da Cerere inferiore a quella che separa la Terra dalla Luna. Questo pianeta nano, con i suoi 950 km di diametro, è il più grande della Fascia Principale degli asteroidi, l’enorme complesso di piccoli corpi planetari situato tra le orbite di Marte e Giove.







STRUMENTI IN AZIONE. Gli strumenti della sonda sono già stati “risvegliati” dopo oltre due anni di ibernazione, da quando Dawn lasciò l’asteroide gigante Vesta per dirigersi verso la sua nuova destinazione.





L’ultima fase di avvicinamento a Cerere durerà fino al 6 marzo, giorno in cui la sonda entrerà in orbita attorno al pianeta nano, iniziando così l’osservazione ravvicinata per oltre un anno e mezzo di questo ancora sconosciuto corpo planetario.











Il pianeta nano Cerere (a sinistra), in un'immagine ripresa dal telescopio spaziale Hubble, a confronto con gli asteroidi finora osservati da vicino da sonde spaziali. | NASA/ESA/JAXA




Grazie alle osservazioni effettuate da terra e con il telescopio spaziale Hubble (HST), Cerere sembra essere diverso dalla stragrande maggioranza degli oggetti della Fascia Principale.





Esistono infatti forti indizi che sulla sua superficie possano esistere vasti depositi di ghiaccio d’acqua e forse un oceano sotterraneo. Sulla base della sua densità piuttosto bassa (poco più di 2 g/cm3, rispetto ai 5,5 g/cm3 della Terra), Cerere dovrebbe infatti essere molto ricco di acqua.





Sarebbe un corpo costituito da un nucleo roccioso e da un mantello formato essenzialmente da ghiaccio e minerali. Secondo i modelli messi a punto sulla base delle conoscenze attuali, circa il 40% del suo volume sarebbe formato da acqua.





LE PRIME FOTO. Il 13 gennaio scorso, da una distanza di circa 380.000 km, Dawn ha scattato una serie di immagini di Cerere con una risoluzione paragonabile a quelle effettuate da HST nel 2003 e 2004. La telecamera della sonda ha continuato a osservare Cerere per oltre un’ora e i dati raccolti hanno permesso di elaborare una prima animazione dove è visibile più della metà della superficie del pianeta nano e su cui si possono già individuare dei dettagli, come delle macchie più chiare (in particolare una in alto a destra) che potrebbero essere depositi di ghiaccio superficiali.  





Un’altra immagine di Cerere è stata ripresa per la prima volta dallo spettrometro italiano VIR (Visual and Infrared Spectrometer) varie lunghezze d’onda per evidenziare come il pianeta nano apparirebbe in bianco e nero a un occhio umano e per mostrare una prima mappa termica nell’infrarosso del corpo celeste.






La prima immagine di Cerere ottenuta da VIR il 13 gennaio 2015, da una distanza di 383,000 km. Nel riquadro a sinistra, un ingrandimento di Cerere in luce visibile, a destra nell’infrarosso (a 4,8 micron). Questo secondo box corrisponde a una mappa di temperatura dove sono visibili zone più calde (in bianco) e zone più fredde (in rosso). | NASA/JPL-CALTECH/UCLA/ASI/INAF




ZONE CALDE. E ANCHE FREDDE. La temperatura media che è stato possibile determinare da queste prime misure è in accordo con quanto ci aspettavamo e già da questa distanza, è possibile vedere che esistono sulla superficie di Cerere zone più o meno calde, che differiscono tra loro per qualche decina di gradi. La composizione di Cerere al momento non è molto chiara. Lo spettrometro a immagini VIR, oltre alle misure di temperatura, potrà fornire indicazioni precise sul materiale che compone la superficie, oltre a individuare l’eventuale presenza di getti di vapore d'acqua, simili a quelli osservati sul satellite di Saturno, Encelado (guarda il video). Le prossime osservazioni sono programmate per il 25 gennaio, quando la distanza tra Dawn e Cerere sarà scesa a circa 200.000 km e le immagini riprese dalla telecamera avranno una risoluzione migliore rispetto a quella di Hubble.





Una volta che Dawn sarà entrata in orbita attorno a Cerere, le sorprese non mancheranno.

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